4.11.09

Crocefisso e corte europea di giustizia

Non cessa mai di stupirmi come l'europeismo di una parte significativa della politica italiana si sciolga come neve al sole quando si parla di chiesa cattolica.
Ma forse a stuprimi di più è l'ignoranza che in questi frangenti viene dimostrata.

La recente sentenza della corte di giustizia in merito al crocefisso ha subito suscitato una gara a commentare un atto che offre a tutti gli atei devoti di casa nostra la possibilità per conquistare punti con le gerarchie vaticane. Ed i commenti sono spesso basati su ignoranza (vera o finta che sia), ed una concezione della storia europea ed italiana parziale che lascia intendere anche un'idea della democrazia preoccupante.

a) Prima questione: le radici cristiane dell'europa...E' un punto sollevato da molti del centro destra e che rimanda alle polemiche nate al tempo della stesura della costituzione europea. Il fatto è che in questo caso si scrive cristiano ma si pensa a cattolico romano. Perché la battaglia del crocefisso è una battaglia della chiesa cattolica. Ad esempio la federazione delle chiese protestanti italiane ha accolto con favore la sentenza.

E del resto come non notare come il crocefisso protestante, privo del corpo del Cristo, sia diverso da quello cattolico. Per cui anche volendo, a quali radici cristiane vogliamo associare il simbolo, e quale simbolo si dovrebbe mettere nelle classi? e non mi pare che valdesi e c. siano arrivati in Italia con le ultime migrazioni dall'africa! Certo nei secoli i non cattolici non avevano diritto alla sepoltura nei cimiteri della città, come ci ricorda il cimitero degli inglesi di Firenze, ma difficile non definirli parte della nostra storia, ed ancora più difficile chiedere che sia solo il crocefisso dei cattolici a rappresentare una pretesa identità cristiana in una europa attraversata per secoli da guerre di religione.

Infine, e come la mettiamo con le minoranze religiose che pure tanto hanno fatto per la cultura europea...E' vero che sono stati chiusi per secoli nei ghetti, eppure la cultura europea deve molto al mondo ebreaico. E l'islam? spesso ci si dimentica che un pezzo della Spagna è stata più a lungo mussulmana che cattolica. E' vero che la fine della reconquista è storia della fine del 1400 , ma nei 750 anni precedenti parte della Spagna era mussulmana.

Ed allora la difesa dell'identità e della cultura cristiana mi pare assomigli più al marcare il territorio per conto del vaticano che non al riconoscimento di ciò che ci rende cittadini europei.

b) perché è di questo che si deve parlare: quali sono le regole per la convivenza che dobbiamo adottare in una Europa dei cittadini. Una di queste è avere intanto delle corti di giustizia che assicurino il rispetto dei diritti delle persone, anche in dispetto del buon senso, che a volte rischia di essere solo senso comune, e come tale soggetto a prevaricare minoranze e diritti, e dispiace che Bersani abbia fatto solo appello al buon senso nel commentare la sentenza.

Il tema è il nodo irrisolto dei rapporti fra stato e chiesa, nodo reso ancora più complesso dal fatto che non si tratta più di rapporti fra uno stato ed una chiesa, ma del rapporto dello stato in un contesto europeo con le molte religioni e fedi che caratterizzano il nostro mondo, compresa l'assenza di fede.

E' un tema che ad esempio gli Stati Uniti hanno affronatato sin dai primi anni, dove pur dichiarando la loro fede (in God we trust è riportato su tutte le banconote), limitano al massimo l'inteventismo dello stato nelle questioni religiose. E non potrebbe essere diversamente in un paese fondato proprio sulla molteplicità delle confessioni religiose e sulla libertà religiosa.

c) ma è anche una questione che ancora una volta esplicita l'idea che molti nel centro destra hanno della società: ovvero di un unicum politico culturale di cui loro sono rappresentanti, legittimati dal voto popolare. Un mondo ben perimetrato da elementi culturali veri e presunti, e di cui la religione (cattolica) costituisce uno dei pilastri.

Ma del resto come stupirsene: se c'e' un elemento che quello si fa parte delle radici storiche dell'Europa, è l'intolleranza per le minoranze e per il pensiero critico. Un elemento che per fortuna era ben chiaro a coloro che avviarono il processo di costruzione dellUnione Europea, tanto che la lotta alle divisioni ed all'intolleranza, che furono alla base di tanti conflitti nel continente europeo, ne costituirono probabilmente una delle ragioni fondanti.