1.2.14

The big fool said to push on



Pochi giorni fa è morto Pete Seeger. Era un musicista che non aveva mai avuto timore di dire quel che pensava e di cantare per chi non aveva voce.

Nella canzone "Waist deep in the big muddy" attraverso un apologo ambientato lungo le sponde di un affluente del Mississippi parla della futilità di proseguire in una impresa, l'attraversamento del fiume, perché occorre seguire gli ordini del capitano che è convinto che quel fiume sia guadabile basandosi sul fatto che lo era un miglio a monte.

L'apologo voleva essere ovviamente una metafora della guerra in Vietnam ed il "Grande stupido" era per Seeger il Presidente dell'epoca che dava ordine di proseguire in una avventura militare destinata all'insuccesso.

La storia ha ovviamente più letture possibili, la più immediata è quella della critica alla guerra ed ai governi che la impongono, ma volendo vi sono anche una ulteriori letture possibili e che riguardano tutti.

Il tema è quello della rilevazione dell'errore. Nella storiella Seeger racconta che il comandante non sapeva che poco a monte un affluente aveva aumentato la portata del fiume, rendendolo non più guadabile.

Il fatto che il meccanismo della catena di comando militare prevede la insindacabilità dei comandi dei superiori nella storia rende più difficile l'acquisizione dell'errore e la scelta alternativa. Ovviamente quel meccanismo è indispensabile al funzionamento del sistema militare. Ma come si vede ha le sue controindicazioni. Controindicazioni che sono trasferibili a tutti quei sistemi che prevedono una forte accentuazione del tema della leadership.

Quante rivoluzioni non hanno mantenuto le promesse perché nessuno aveva il coraggio e le condizioni per dire al capo che il percorso era errato?

Provando a spostare la questione a noi l'apologo ci offre anche un ulteriore insegnamento: le nostre convinzioni per quanto care ci possono essere, non possono mai sottrarsi ad una verifica continua.

E se a dirci che a monte un affluente ha aumentato la portata del fiume, non possiamo dire che non ci interessa perché chi ce lo dice non ci piace, o perché il nostro programma era di guadare il fiume proprio li e "The big fool says to push on".

Ed infine: mai fidarsi troppo dei "big fools" che ci stanno attorno, quelli che non ascoltano, quelli che si fidano solo di se stessi, quelli che dicono che tutto è facile perché tutto sembra così simile alle nostre convinzioni.

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