15.12.11

Si ma non chiamiamoli ragazzi

Samb Modou e Diop Mor avevano rispettivamente 40 anni e 54 anni. Nella piena maturità il primo, in una età rispettabile il secondo, per il paese da cui provenivano, dove, secondo la Banca Mondiale, le speranze di vita sono di poco maggiori (60 anni)

Più volte nei commenti di questi ultimi due giorni ho letto di loro come "i giovani" o "i ragazzi senegalesi", forse in un riflesso condizionato che ci vede pensare agli immigrati come giovani appena arrivati, magari sbarcati da qualche barcone, in cerca di fortuna. 

Ed invece non è così, non conosco la storia di Samb Modou e Diop Mor, ma è possibile che siano in Italia da molti anni, come che invece siano emigrati in età più adulta, in cerca di una fortuna negata nel loro paese. 

In alcuni angoli dell'Africa poi il "boy" era l'aiutante locale, che a prescindere dall'età veniva chiamato così dal padrone bianco troppo pigro per imparare i nomi dei suoi dipendenti. 

I bianchi passavano dall'adolescenza alla giovinezza ed alla maturità, i neri erano costretti a rimanere ragazzi a vita. 

Sono certo che molti si riferiscono a "quei ragazzi" nella ricerca di un tono affettuoso verso un'intera comunità presa a colpi di pistola, ma ragazzi non erano, e non chiamiamoli così.

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